Oggi ho fatto questi biscotti chicchi di caffè, ed ho scoperto, documentandomi, che per secoli la Chiesa ha osteggiato il consumo di caffè, definendola “la bevanda del diavolo”. In questi giorni di reclusione forzata, cucinare e leggere storie sul cibo mi riempie le giornate e ho imparato molte cose, come queste sul caffè.
La bevanda del diavolo
L’accanimento della Chiesa nei confronti del caffè, fu dovuto a varie ragioni: primo per il nome quahwa che in arabo significa eccitante.
Una bevanda che facesse questo effetto, non poteva esser cosa gradita. Poi divenne la bevanda degli arabi, perché il Corano impediva di bere il vino, che fu sostituito dal caffè. Altro motivo per essere invisa.
Inoltre una leggenda narra che l’arcangelo Gabriele, offrì a Maometto del caffè e dopo averlo bevuto, il profeta, “disarcionò in battaglia ben quaranta cavalieri e rese felici sul talamo addirittura quaranta donne”. La Chiesa ovviamente fu enormemente turbata da questa leggenda sulle proprietà eccitanti ed afrodisiache del caffè e fu così che si meritò l’appellativo di “bevanda del diavolo”.
Il caffè all’italiana
Sono passati ormai secoli da quando la Chiesa ne osteggiava il consumo e oggi per l’Italia, il caffè è un simbolo nazionale. Ma nonostante ciò non siamo tra i maggiori consumatori di questa bevanda, perché le nostre “tazze” di caffè sono piccole rispetto a quelle americane!
Il caffè è anche un simbolo culturale. Già alla metà del 1700 questa bevanda fu protagonista nel teatro italiano. Il veneziano Carlo Goldoni già nel 1750 dedicò al tema una commedia di successo, La bottega del caffè. Nel 1761 l’abate gesuita e scrittore Pietro Chiari replicò con un dramma giocoso, Il caffè di campagna.
Fino dal ‘700 a Napoli si diffuse la cottura napoletana. Il nuovo metodo prevedeva il filtraggio dell’acqua bollente, fatta colare dall’alto attraverso la polvere di caffè: è il principio che fa funzionare la cuccumella. Poi nel 1902, nacque a Milano, l’espresso, grazie all’invenzione dell’ingegner Luigi Bezzera, una macchina che sfruttava l’altra pressione per filtrare la polvere del caffè. Nel 1933, un’altra invenzione italiana, cambia il modo di bere il caffè in casa. Nasce la moka, messa a punto dall’imprenditore Alfonso Bialetti, dove l’acqua portata ad ebollizione, sale dal basso filtrando la polvere.
Adesso andiamo a preparare questi biscotti chicchi di caffè, una semplice frolla al caffè e cacao a cui ho dato questa forma che ricorda il chicco di caffè. Se amate i biscotti particolari, provate i biscotti bustine da tè, li troverete divertenti, oltre che molto buoni.
Biscotti chicchi di caffè
Ingredienti
- 140 g di farina 00
- 55 g burro ammorbidito
- 55 g di zucchero
- 2 cucchiaini colmi di caffè solubile
- 1 uovo
- 15 g di cacao amaro
Istruzioni
- Preparare mezza tazzina di caffè solubile e tenerla da parte. In una ciotola, riunire la farina, lo zucchero e il cacao in polvere.
- Unire il burro ammorbidito e lavorare con la punta delle dita fino ad ottenere un composto sbriciolato. Aggiungere l’uovo, il caffè e impastare velocemente il tutto. Spianare il composto ad 1 cm di spessore, avvolgerlo nella pellicola e metterlo a riposare in frigorifero per almeno un’ora.
- Trascorso il tempo di riposo, riprendere la frolla dal frigorifero, farla a strisce larghe 1 cm, prenderne alcune per lavorarle e rimettere le altre in frigo. Per lavorare bene questo impasto è bene che sia sempre freddo. Preparare una teglia rivestita di carta forno. Tagliare l’impasto a quadratini di 1 cm, arrotolarli e poi sulle palline passare uno spiedino di legno, per fare un piccolo solco a metà. Pressare bene, in modo che il solco non si richiuda, quando la frolla si gonfierà in cottura.
- Infornare in forno statico preriscaldato a 170° per 10-12 minuti. Sfornare e far raffreddare. Una volta freddi conservare i biscottini in un barattolo di latta.
- Sono fantastici da servire con il caffè.
Come sempre riesci a far sentire profumo e fragranza. Con elegante fantasia..e mi precipito ai fornelli … grazie
Grazie! Un bellissimo complimento. Se ti va poi mandami un feedback sulla ricetta! Ciao e grazie ancora!