I Cavallucci di Siena sono un dolce tipico della città del Palio, del periodo natalizio insieme al Panforte ed ai Ricciarelli. Sono veloci da fare e molto molto buoni, infatti tra i dolci di Natale, sono i miei preferiti. I cavallucci di Siena – le origini I cavallucci, sono dolci che fanno parte della cultura culinaria senese. La prima data esatta in cui compaiono è il 1515, seppur con un altro nome. In quell’anno infatti in occasione della festività del Concistoro di Siena vennero distribuiti alla popolazione panpepato e dei biscotti, i “Berriguocoli”, che stando alle descrizioni erano del tutto simili ai Cavallucci. Il nome Cavallucci, deriva dal fatto che erano molto diffusi […]
cucina toscana
Lo spezzatino toscano con le patate è uno di quei piatti della tradizione che in inverno faccio davvero spesso. Ma non l’ho mai postato, perché ho sempre pensato che è un piatto semplice, che sanno fare tutti. Ma ieri ho avuto la conferma che il mio pensiero è sbagliato. Ho pranzato in un ristorante a Firenze, fuori dal centro e dai circuiti turistici. Un posto per i fiorentini, con cucina semplice, casalinga di grande qualità. Anche la gestione è molto “casalinga”, mamma e figlia in sala e la nonna, una arzilla ottantenne, in cucina. Lo spezzatino alla toscana La nipote ieri, viene al tavolo con il menu e dice :”Oggi
Novembre si avvicina e così la festa di Ognissanti, che in Toscana si celebra con un dolce molto rustico, ma saporitissimo: il pan dei santi. Il pan co’ Santi o pan dei Santi è un tipico dolce senese che ha ottenuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale. A Siena, si chiama Pan co’ Santi, nelle altre parti della toscana, Pan de’ Santi. E’ un pane dolce di pasta lievitata, che la tradizione voleva impastato con olio e strutto. E’ poi condito con abbondante pepe nero e generose dosi di noci e uvetta. Sarebbero questi frutti i cosiddetti “santi”, che arricchiscono ed elevano questo pane. Questi frutti richiamano gli altri Santi, quelli in Paradiso, che si
La panzanella croccante di Fabio Picchi, è uno di quei piatti che mi ha fatto riconciliare con un piatto tipico della mia terra che ho sempre detestato. E’ un piatto della tradizione toscana contadina, quindi un piatto povero, nato dal recupero del pane raffermo, adatto a sfamare e rinfrescare dopo il duro lavoro estivo nei campi. Io sono toscana perciò questo piatto a casa mia è sempre andato alla grande, ma l’ho sempre odiato. Infatti la panzanella classica si fa bagnando il pane raffermo in acqua fredda, poi si strizza ed esce fuori una roba che sembra la pappa del cane. L’estetica è devastante e siccome io, mangio prima con
Le zucchine ripiene di ricotta e basilico, sono un piatto buonissimo, poco calorico e facile da preparare. Si possono mangiare sia calde che fredde e se avanzano possono essere conservate in frigo ed essere scaldate nel microonde per averle come appena fatte. Inoltre sono adattissime a questo periodo, sia perché ancora di stagione, sia perché il ritorno dalle vacanze è spesso il momento per fare buoni propositi. “A settembre mi iscrivo in palestra”, oppure “andrò meno a cena fuori, o a fare l’aperitivo”. Nel mio caso questo funziona veramente per poco tempo, perché come diceva Oscar Wild: “posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni”. Allora il mio personalissimo trucco è
La scottiglia è uno dei piatti che più mi ricordano mia nonna, uno di quelli, della tradizione contadina toscana che assume varie sfaccettature a seconda delle zone. Esiste la versione maremmana, casentinese ecc. Questa è la versione di mia nonna, per cui territorialmente senese! Questo piatto veniva fatto nelle famiglie contadine nel momento dei grandi lavori agricoli tipo vendemmia o trebbiatura, quando le famiglie si riunivano per eseguire questi grandi lavori che richiedevano molte braccia. Si andava a vendemmiare dai vicini e poi i vicini venivano a vendemmiare da noi e ovviamente la famiglia che ospitava i lavori sfamava tutti i lavoratori. A casa di mia nonna erano 32 persone