Alcuni anni fa ho trovato la torta di ricotta della Garfagnana, nel libro “Le ricette di Versilia e Garfagnana” di Mariù Salvatori De Zuliani. Ho provato a farla e mi è piaciuta parecchio!Oggi, complice il regalo di un amico, una ricotta intera freschissima ma tantissima (Kg 2,2), ho pensato di rifarla. Ma ho dovuto patteggiare con Margherita (mia figlia) che non concepisce dolci che non contengano cioccolato e detesta canditi e uvetta. Quindi ho fatto alcune modifiche alla ricetta tradizionale. Dopo l’assaggio devo dire che questa mia versione è molto più goduriosa. Nella ricetta c’è pochissima farina e tantissima ricotta, per cui il dolce è più una cheese cake che […]
cucina toscana
La terrina di fegatini con riduzione al Vinsanto è un piatto che faccio spesso per sostituire i crostini neri toscani, croce e delizia dei nostri piatti tradizionali. Delizia, perché è uno dei piatti che più amo della nostra cucina, croce, perché a forza di farli sempre a tutti, mi stanno venendo a noia, non mi diverto più a cucinarli. Quando ho ospiti stranieri, o che vengono da altre regioni, tutti desiderano mangiare i nostri piatti tipici, allora ho trovato la soluzione per non annoiarmi e sorprendere sempre i commensali. Basta riproporre il piatto in altra chiave, senza snaturarlo. La terrina di fegatini con la riduzione al Vinsanto, sta avendo molto
La zuppa di farro della Garfagnana è un piatto ricco e sostanzioso. Serviva a sostentare i contadini nel duro lavoro dell’agricoltura e della pastorizia sui monti dell’Appennino. Una ricetta salutare grazie alle proteine dei fagioli, alla leggerezza del farro che ha però un forte potere saziante. Poi il gusto dato da quel pezzettino di pancetta o lardo che veniva aggiunto, se ce n’era la possibilità. Cosa che dipendeva da com’era andato il raccolto del farro e delle castagne, principali fonti di reddito della montagna insieme alle pecore. Il farro Il farro è una graminacea coltivata da migliaia di anni nel bacino del Mediterraneo. E’ il capostipite di tutti i frumenti oggi
Quando ero bambina, se capitava di andare a Siena, mia madre raccomandava di passare da Nannini a prendere una pinolata senese. Nannini (proprio lui il babbo della ormai famosa Gianna) era al tempo un famosissimo pasticcere senese che annoverava tra le specialità della tradizione: la pinolata senese. Si tratta di una crostata con la frolla montata e i pinoli, accuratamente riempita di crema pasticcera ed uvetta. Era un dolce meraviglioso che finiva in un baleno. Poi io sono cresciuta, il Nannini è invecchiato, i figli hanno fatto altro nella vita e le sue pasticcerie affidate a persone diverse dalla famiglia. Adesso uno dei dolci mitici della mia infanzia, non è
Il peposo dell’Impruneta o peposo alla fornacina è un piatto antico della cultura gastronomica fiorentina. Uno stufato di carne di manzo o vitellone, cotta nel vino Chianti e arricchita con grani di pepe. Questo stufato era conosciuto nella Firenze del Rinascimento e si narra che molto del suo successo si debba alla cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore. Filippo Brunelleschi e la Cupola Dal 1420 al 1434, Filippo Brunelleschi, architetto, lavorò alla realizzazione della Cupola del Duomo di Firenze. Oltre alla progettazione, il Brunelleschi, si occupò del cantiere e della gestione del personale. Centinaia di operai che dovevano essere quotidianamente rifocillati, senza che si perdesse troppo tempo. In
I tortelli maremmani, sono uno dei piatti toscani che amo di più. Nella loro semplicità un piatto straordinario, per me pieno di ricordi d’infanzia. La Maremma ha avuto nella mia vita toscana una importanza fondamentale: per più di vent’anni ci ho passato tutte le mie estati. Andavo al mare a Castiglione della Pescaia, che quando ero bambina io, non era un posto chic, era la Maremma vera, natura selvaggia ed incontaminata, gente semplice e genuina. Adesso, quando ci torno, mi manca un po’ il lato selvatico di questa terra. I sapori della Maremma sono legati per me, in modo indissolubile al mare ed al pesce, ma anche al cibo dell’entroterra, dove