cucina toscana

L’arista farcita con rigatino e salvia è una specie di bandiera della toscanità. In questa terra l’arista è un piatto molto comune, così come il “rigatino”. Che è una pancetta di maiale stesa, salata e stagionata. Viene chiamata “rigatino” perché si presenta a “righe” di grasso e magro. Unire questi due pilastri della terra di Dante con le erbe aromatiche locali e l’olio toscano, dà vita ad un piatto che all’assaggio vi porterà direttamente a vedere colline e strade bianche costeggiate da cipressi secolari. Il rigatino Vi ho già raccontato nel post dell’arista alla toscana cotta nel tegame, la storia di questo piatto. Così adesso vi racconterò qualcosa in più del […]

I carciofini sott’olio sono una vera golosità da preparare in primavera. Infatti è solo in questo periodo che si trovano i carciofini piccoli, che sono più teneri ed anche più facilmente conservabili in vaso. Spesso le persone sono un po’ perplesse a mettersi a fare le conserve in casa, perché temono di non essere capaci di farlo, che la conservazione non avvenga correttamente, di fare tanta fatica per poi buttare tutto o peggio. Ma non è una cosa difficile, ma è bene farla correttamente per non esporsi a rischi. La conservazione sott’olio La tecnica di conservazione sott’olio, ha lo scopo di isolare gli alimenti dal contatto con l’aria: in questo

Il paté di fagiano al tartufo è una ricetta veramente vintage, infatti la ricetta è di mia suocera, che oggi si trova difficilmente. Ma è un peccato, perché è una ricetta fantastica che non vorrei proprio che si perdesse. La selvaggina (o cacciagione) è costituita da ogni genere di animali selvatici, obiettivo dei cacciatori, cioè animali commestibili che possono essere volatili o terrestri. Tra i volatili, il fagiano è senza dubbio il più comune insieme a quaglia e beccaccia. Tra i terrestri, i più cucinati sono la lepre ed il coniglio selvatico, ma anche animali di grossa taglia come cinghiale, capriolo e daino. Caccia o allevamento? La selvaggina per secoli l’uomo se la

I crostini neri toscani, sono una parte imprescindibile dell’antipasto misto toscano, insieme ai salumi. Un piatto che non si può non assaggiare passando dalla Toscana e ancora meno restando tra Siena e Firenze. I crostini neri vengono serviti in ogni ristorante, ma sono sempre diversi tra di loro. C’è chi li fa con tutti gli odori, chi aggiunge un po’ di salsa di pomodoro. Il pane oltre, alla variante pane toscano o frusta, abbrustolito o meno, bagnato col brodo o asciutto, ne ho mangiati anche di bagnati nel Vinsanto e fatti con il pane affettato e basta. Tutto questo, fa parte delle migliaia di declinazioni tipiche delle ricette tradizionali. Se

Fare le tagliatelle al ragù di cinta senese è un atto d’amore rivolto a coloro per i quali state cucinando. Il ragù è il meraviglioso sugo di carne tritata e salsa di pomodoro, lasciati cuocere alcune ore a fuoco dolce, finché la carne non rilascia alla salsa tutti i suoi sapori. Questo raccoglie tutto il gusto della carne del maiale di cinta senese e lo trasferisce alle tagliatelle di pasta all’uovo fatta in casa. Riuscite ad immaginarne la bontà? Un po’ di storia del ragù Il termine Ragù, deriva dal francese ragôut, che significa risvegliare, nel senso di risvegliare l’appetito, rinnovare il gusto, dare più sapore. In Francia con il

Le pappardelle al ragù di cinghiale sono un grande classico della cucina toscana. Un piatto robusto, invernale per quelle domeniche da passare in casa, magari davanti al camino con un buon bicchiere di Chianti. Infatti cucinare il cinghiale, già di per sé è conviviale, evoca grandi tavolate ed il calore dello stare insieme in compagnia. La carne di cinghiale E’ stato fino al secolo scorso una delle prime fonti di approvvigionamento della carne, soprattutto in Toscana, poi soppiantato dalla sua versione domestica, il maiale. Oggi è una carne davvero prelibata, ma come tutta la cacciagione bisogna saperla trattare. Per cucinare il cinghiale, è essenziale eseguire una perfetta marinatura della carne.