La frittata con le foglie di cipollotto è un piatto che oggi definiamo “di recupero”, ma che mia nonna considerava una prelibatezza. Infatti è talmente buono che l’ho scelto per celebrare il giorno della Frittata per il Calendario del cibo italiano. Non sprecare Questo è un piatto che faccio spesso anche alle lezioni di cucina, dove c’è sempre qualcuno un po’ perplesso perché uso le foglie del cipollotto, che di solito la gente butta. Un grave errore, perché sono buonissime, ed è stupido pagare un ortaggio e buttarne il 70%. A meno che non mi serva solo il bianco del cipollotto per motivi cromatici (ad esempio mi serve una vellutata […]
cucina toscana
La cecina l’amarcord delle vacanze estive, sapete perché? Quando ero bambina, passavo l’estate al mare con i nonni sulla costa toscana, in Maremma: erano mesi bellissimi, spensierati durante i quali si alternavano momenti di gioco sfrenato, ad attimi di completo relax passati ad osservare il mare in silenzio e a mangiare la cecina. Questo cibo ha fatto da scenario a tutte le mie vacanze marine da piccola. Era la nostra merenda (o lo spuntino di metà mattina) e si svolgeva secondo un preciso rituale. Rigorosamente dopo il bagno, con indosso l’sciugamano, si correva, naturalmente in branco, a comprare la cecina al chioschetto. Ovviamente ci spintonavamo per entrare, il proprietario ci
Il lievitato tipico pasquale senese, non è la colomba, ma la Schiacciata di Pasqua tradizionale toscana. L’Artusi, la chiama “stiacciata alla livornese” (ricetta n°598 de “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”. A San Gimignano, pochi chilometri da qui, la chiamano “sportellina”, a casa mia l’abbiamo sempre chiamata “schiacciata di Pasqua”. Ma nonostante tutti questi nomi, il dolce è sempre quello: un lievitato tipico del periodo Pasquale realizzato con molte uova. Il nome Il termine schiacciata, infatti, non deriva dalla forma bassa del dolce: tutt’altro, è alto come un panettone! E’ frutto del fatto che per la realizzazione occorre “schiacciare” tante uova. Scrive l’Artusi: “Le stiacciate alla livornese usansi
La terrina di ribollita per l’MTC, perché sono “big in Japan”. Un’espressione anglosassone molto in voga negli anni ’80 nel mondo musicale, coniata per quegli artisti che in occidente avevano fatto il loro tempo. Questi andavano in Oriente e si riciclavano lì, riscuotendo clamorosi successi di pubblico e di vendite. Ovviamente diventavano dei fenomeni e nelle interviste raccontavano di come fossero approdati in Asia, nonostante i galattici ascolti in patria (una volta!) perché avevano bisogna di nuovi stimoli. In realtà, avevano solo bisogno di vendere. Così l’espressione è diventata un modo per deridere chi non ha successo. Per la Vi ricordate negli anni ’80, la canzone “Big in Japan”? Eccovi
Ho gustato di nuovo il caffè in forchetta, un paio di anni fa a casa di Laura Adani, l’aveva fatto Annarita Rossi del blog “Il bosco di alici”, ed stato fantastico poterlo mangiare dopo tanto tempo. Questo dolce nella mia famiglia, non era conosciuto, ma l’ho mangiato alcune volte ai tempi del liceo, a casa di una mia amica ed era magnifico, perché aveva anche un po’ il gusto del proibito. I miei all’epoca, non mi facevano bere caffè. Poi la vita ci ha diviso e altri che ho mangiato ai tempi dell’università, non erano perfetti. In seguito, non mi era più capitato di mangiarlo, fino a quella mitica giornata
Il pollo fritto e la birra al tartufo per l’MTC n°63, perché in Toscana si dice che “Fritta è buona anche una scarpa”. Quindi dopo la ola alla Silvia Zanetti che ha vinto l’MTC sui macaron, mettiamoci a friggere il pollo che lei ha deciso per noi. Infatti il tema dell’MTC n°63 è il pollo fritto. Ma ovviamente, mica fritto e basta: 2 tipi di fritto, uno panato con farina e uno panato con uovo e pane, la carne deve essere marinata, panata e fritta. Sembra quasi facile, però poi ci vuole una salsa di accompagnamento e anche un contorno. Le riflessioni per decidere il piatto Mentre penso e ripenso,