Eccoci anche questo mese alle prese con l’MTC ed un tema per me davvero ostico: il macaron. Quel delizioso bocconcino colorato riempito di creme con cui i francesi hanno invaso le nostre pasticcerie. Il mio tono è sarcastico! Io li detesto! Non se ne può più! Si vedono da ogni parte, li fanno tutti, ma è una tipologia di dolce che non mi ha mai appassionato. Li trovo solitamente stucchevoli, anche se devo ammettere che in qualche ristorante stellato, ne ho trovati di deliziosi. Ma nella linea generale è un dolce che non farei mai. Fino ad oggi! Perché poi arriva Ilaria Talimani del blog Soffici, che vince l’MTC del mese scorso e lancia questa sfida! L’ho odiata pesantemente, ma poi l’ho perdonata, perché questa è anche la sfida che ti spinge a cucinare cose che non hai mai fatto, ed a misurarti su ricette che di tua iniziativa non cucinereste mai. Quindi eccomi a fare i primi macaron della mia vita.
La sfida più seguita del web, non è una passeggiata ed ognuna di noi vuole dare il meglio di sé, perciò oltre alla paranoia che mi genera la parte tecnica, c’è anche quella creativa che non è “mica pizza e fichi”.
Due settimane fa abbiamo fatto il raduno annuale dell’MTC e alla bellezza di trovarsi tutte insieme, guardandoci in faccia, abbiamo aggiunto una straordinaria asta di prodotti tipici e caccavelle per raccogliere fondi per Piazza dei Mestieri.
- ALBUMI: devono essere “vecchi” di almeno 3 giorni (secondo Hermè anche di una settimana). Vanno aperte le uova e sistemati gli albumi in 2 ciotoline da 55 g. Si coprono con la pellicola, sulla quale incideremo piccoli tagli e si tengono in frigo 3 giorni almeno. Il riposo, fa perdere agli albumi elasticità, consentendo un montaggio ottimale.
- TPT (tant pour tant): cioè la stessa quantità di mandorle e zucchero a velo. Comprare la farina di mandorle (evitare di farla in casa) del tipo più fine e passarla al mixer insieme allo zucchero a velo. Setacciare per 2 volte con un colino fine. Far bene questa operazione garantisce gusci lisci e brillanti. Il TPT si può fare in anticipo e conservarlo fino ad una settimana in un barattolo ermetico.
- TEMPLATE: essenziale se non siete pasticceri provetti, è avere un template o un tappetino di silicone da macaron. Ma Ilaria consiglia la carta forno, quindi prenderne un rotolo e ritagliarlo a misura della teglia da forno e con una matita ed un coppa pasta o un bicchierino, (massimo 3,5 cm di diametro), disegnare file di cerchietti distanziate 2 cm tra di loro. Capovolgere il foglio perché la matita resti al di sotto.
- ATTREZZATURA: preparare l’attrezzatura necessaria prima di iniziare per non far attendere l’impasto. Occorre un mixer, un setaccio, una frusta elettrica (o planetaria), un termometro, spatole in silicone, sac à poche e bocchette (8-10-11 mm), teglie e carta forno.
- COLORANTI: per i macaron sono irrinunciabili. I migliori secondo Ilaria sono i coloranti in pasta, perché sono fortemente pigmentati e si mescolano bene. Sconsiglia i coloranti in polvere, a meno che non siano colori professionali ed anche i coloranti liquidi, perché danno solo colori pastello. Si possono usare coloranti naturali, ma sono rischiosi, ad esempio il cacao tende a smontare la meringa. Io ho trovato dei coloranti in gel, e non ho avuto un gran risultato: il nero, pur avendone usato moltissimo risulta essere sempre grigio scuro, il giallo lo stesso è un po’ spento. Il colorante si può aggiungere agli albumi prima di versarli nell’impasto di mandorle (TPT) oppure alla meringa italiana, prima del macaronage.
- MERINGA ITALIANA O FRANCESE? La meringa francese, è più facile da fare, perché non richiede una cottura precisa dello zucchero, ma la realizzazione dei gusci richiede maggior attenzione, perché lo zucchero è incorporato a “freddo”, quindi la struttura degli albumi è più umida ed areata e quindi è più difficile incorporare il TPT senza afflosciare la meringa. La meringa potrebbe risultare troppo liquida o grumosa. Il tempo di croutage si allunga e dopo la cottura il macaron è più friabile e colore e finitura meno precisi. La meringa italiana è più difficile da fare, ma garantisce migliori risultati. Lo zucchero incorporato sotto forma di sciroppo, si amalgama bene con l’albume, avvolgendo le bolle d’aria come una pellicola, mantenendo la coesione della montata e la rende liscia e brillante. La meringa italiana è più densa ed incorpora più facilmente la pasta di mandorle inoltre permette di cuocere i macaron a temperatura più bassa e questo mantiene colore e brillantezza.
- COTTURA: la cottura suggerita dai pasticceri è quella ventilata (con più teglie). Ilaria dice che a lei non sono mai venuti bene, quindi neanche ci provo! Consiglia il forno statico una teglia alla volta.
- FARCITURA: importantissima! Può essere una ganache esaltata da una spezia, un aroma, un’infusione, una crema (al burro, mousseline, chantilly) un curd, una gelatina o una confettura di frutta. Può essere doppia, (ganache + crema) o contenere elementi in frutta o gelatina.
- RIPOSO: una volta farciti, macaron devono riposare almeno 24 ore in frigorifero. In questo modo l’umidità del frigo e della farcia infonderanno gusto e profumo ai gusci e ne esalteranno la consistenza, che sarà perfetta solo il giorno dopo: croccanti, ma morbidi. Vanno lasciati fuori dal frigo 2 ore prima di servirli.
- PERSONALIZZAZIONE: i macaron, possono essere personalizzati in vari modi. 1) aromatizzare i gusci con essenze ed estratti che si sposino con il gusto della mandorla 2) decorazioni da fare sui gusci cotti, come filamenti di cioccolato, foglia oro o argento, brillantini o iridescenze 3) decorazioni sui gusci crudi, come polvere di stelle, panatura, perline, zuccherini colorati
la ricetta di Pierre Hermé per 32/35 macaron
- 150 g di zucchero a velo
- 150 g di farina di mandorle
- 110 g di albumi vecchi (almeno 3 giorni, fino a 7) divisi in 2 ciotole da 55 g cad.
- 150 g di zucchero semolato
- 50 ml di acqua
Preparazione
MERINGA ITALIANA – Versare lo zucchero semolato e l’acqua in un tegamino con il fondo spesso. Inserire il termometro e cuocere a fiamma media. Quando la temperatura arriva a 115°C, iniziare a montare gli albumi rimasti, ad alta velocità. Quando il termometro raggiunge i 118°C, versare lo sciroppo a filo sulla meringa non ancora completamente montata, avendo cura di farlo scivolare sul lato della ciotola. Continuare a montare per un minuto, poi diminuire la velocità e montare per 2/3 minuti o finchè non diventerà gonfio, lucido e bianchissimo e la temperatura scesa a 40°. A questo punto, aggiungere la meringa alla pasta di mandorle. Se non l’abbiamo già fatto, in questa fase si possono aggiungere i coloranti, purché siano idrosolubili, altrimenti smontano la meringa.
Crema alla liquirizia e bergamotto
- 20 g di tuorli
- 25 g di zucchero
- 13 g di amido di mais
- 250 g di latte fresco intero
- 5 g di liquirizia pura in polvere
- 1 cucchiaino scarso di scorza di bergamotto grattugiata
Montare i tuorli con lo zucchero e la farina e versarci sopra il latte precedentemente portato a bollore. Mettere sul fuoco e far addensare, sempre mescolando con la frusta. Appena la crema è pronta, inserirla in una ciotola a raffreddare, aggiungere la polvere di liquirizia e la scorza grattugiata del bergamotto. Lascir raffreddare completamente coperta con la pellicola a contatto. Appena fredda inserirla nella sac-a-poche e provvedere alla farcitura dei macaron neri.
Ganache montata al cioccolato fondente al 90% e cardamomo nero
Ingredienti:
- 200 g di panna
- 100 g di cioccolato
- i semi di una bacca di cardamomo nero tritati finemente con il macina spezie
Mettere in infusione la polvere di cardamomo nella panna per alcune ore in una ciotolina coperta di pellicola e riporla in frigo.
Dopo il riposo, portare la panna a bollore e scioglierci il cioccolato tritato a coltello, mescolando bene con una frusta. Lasciar raffreddare il cioccolato completamente e montare con le fruste elettriche finché il composto non diventa spumoso. Trasferirlo nella sac-a-poche e farcire i macaron gialli.
Ganzu Sabri!! Ottima esecuzione e la liquirizia col bergamotto anziché il solito limone mi stuzzica molto perché non riesco ad immaginare il risultato.ma il bergamotto dove lo trovi nel senese??? :-))
Per il cardamomo nero, celo ma nai usato, lo vederei più su un salato ma tutto va provato.
Bravissima!!
Bello ritrovarti a Napoli ❤
Grazie Cristina, il bergamotto l'ho preso al supermercato. Non c'è sempre, ma a questo giro ho avuto fortuna! E' molto buono, perché inserisce una nota amarognola che smorza il dolce del guscio. Anch'io voglio provare il cardamomo nero nel salato. A breve farò qualche esperimento. Hai ragione è proprio bello vedersi ogni tanto!Baci!!!
Ma che suggestivi sono questi macaron! Molto raffinati! ?
Grazie! Effettivamente prima di iniziare, ero molto preoccupata, ma le indicazioni erano chiare ed è stato abbastanza facile farli.
Ciao compagna di viaggio e di cardamomo nero.
sai che inizialmente pensavo che la liquirizia l'avessi messa nel guscio?
Ti aspettavo al varco, con una crema pura al bergamotto e il guscio tutto nero, ma forse poi ne avresti snaturato il gusto, un pò più delicato che hai voluto donare al tuo dolcetto.
Cmq mi piacciono gli accostamenti, anche quelli cromatici, oltre che a quelli gustativi.
Brava
Ciao compagna di viaggio e cardamomo nero! Dovevi anche sapere che ti avrei sorpresa e che mi sarei persa nei meandri del gusto!!!Ah!Ah!AH!
Quello nero ti è venuto così perfettamente intenso nel colore che di primo acchitto mi pareva un panino al nero di seppia, fai te!
Il nero giocato nel colore (liquirizia) e nel sapore (del cardamomo nero) mi piace molto.. un bel gioco di contrasti e rimbalzi!
Ciao Giulia!Come avrai visto nel mio blog, io amo molto il nero : dal carbone vegetale, al nero di seppia, ho provato tutto. Così una volta che uso i coloranti assolutamente black! Grazie per i tuoi complimenti!Un abbraccio!!!
liquirizia, bergamotto, cardamomo…ho gli occhi a cuore!
oltre che essere ammirata per lo splendido risultato…sono proprio eleganti e belli, brava!
in bocca al lupo per la sfida!
Lou
Ciao Lou, grazie per i complimenti! Non ho nessunissima speranza di vincere: sono stati fatti dei capolavori da urlo per questa sfida. Ma sono comunque molto felice di averli fatti al primo colpo!
Anche se mi hai odiata prima e perdonata poi non potrai negare di essere riuscita a realizzare degli ottimi macaron, i colori a contrasto sono già molto belli a vedersi, e il nero in effetti ti è venuto particolarmente bene. Mi piace il bergamotto, lo uso spesso e lo bevo nel tè. Mi piacciono gli accostamenti e l'uso che hai fatto, osando, del cardamomo nero che solitamente si abbina ai salati. Ma il forte tono amaro del cioccolato fondente probabilmente esalta il sapore della spezia.
Dai Ilaria, la verità è che mi sono pure divertita …. Mi sono venuti anche subito bene alla prima! Solo l'MTC riesce a farmi fare cose che non farei mai spontaneamente!
?
anche io sono del partito del cardamomo nero col dolce, ma mai sarei riuscita ad arrivare a tutte queste combinazioni che, neanche a dirlo, vincono e convincono. Vedi che faccio bene a darvi da lavorare, se poi i risultati sono questi? La solita "zampata" raffinata e creativa, che e' sempre la tua firma. Bravissima!
Ciao Ale, se proprio la vogliamo dire tutta, senza questo gran mazzo che ci facciamo tutti i mesi, nessuna di noi sarebbe quello che è adesso. L'MTC è una super scuola e ogni mese mi sembra sempre più impegnativo stare al passo. Quindi sicuramente ti dobbiamo della gratitudine, io per prima! Ovviamente questo non senza i "te possino" di rito!!! Baci!
Ciao! complimenti per questi bellissimi macarons! io ho provato a farli ma il nero mi viene grigio, proverò con il carbone vegetale.
Quel piatto nella foto è perfetto per servirli! di cha marca è? vorrei tanto comprarli anch’io per stupire i miei ospiti!
Ciao Sara, il nero l’ho fatto con coloranti alimentari idrosolubili. Per quanto riguarda il piatto era un regalo, quindi non so da dove arrivava. Sto parlando al passato perché nel frattempo l’ho rotto. Ho provato a cercarlo perché anche a me piaceva molto, ma non sono riuscita a ritrovarlo.