Riso Carnaroli, Castelmagno, topinambur, cacao e tartufo bianco d’Alba è il piatto che ho scelto per rappresentare il blog tour nelle Langhe in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo bianco di Alba.
Il blog tour del Tartufo bianco d’Alba
Il 2018 è stato per il tartufo bianco di Alba un anno di grazia: tanti, buonissimi e profumati. Questo dato era quasi certo quando sono andata nelle Langhe a giugno. Per questo abbiamo organizzato un blog tour novembrino con L’MTC per godere di queste meraviglie.
Un blog tour è una full immersion in un territorio, per conoscerne cultura, sapori e saperi. Così anche questo di Asti i palazzi del gusto e Fiera del Tartufo bianco di Alba, non ha fatto eccezioni.
Palazzo Mazzetti
Grande protagonista il Tuber magnatum Pico di Alba.Asti in occasione della Fiera del Tartufo, apre i “salotti” dei suoi magnifici palazzi, per mostre, convegni, eventi. Ha dato vita ad una kermesse davvero straordinaria, iniziata sabato 17 novembre con il convegno “Tartufo: gestione di un patrimonio”, a Palazzo Mazzetti. Qui il tema del Tartufo, è stato affrontato da un punto di vista tecnico scientifico, ma anche ambientale e di gestione territoriale.
Sempre a Palazzo Mazzetti, “Marc Chagall, colore e magia”. Una mostra di opere provenienti da collezioni private, quindi difficili da vedere, con capolavori davvero entusiasmanti, per cibare anche le nostre anime.
Cooking Show
Ma dato che sempre food blogger siamo, non potevamo mancare al cooking show degli chef Walter Ferretto del ristorante “Il Cascinale nuovo”, Isola d’Asti e Andrea Ribaldone del ristorante “Osteria Arborina” a La Morra (CN). Entrambi una stella Michelin. Walter Ferretto ha proposto un uovo cotto a bassa temperatura, crema di acciughe, cardo gobbo e tartufo bianco d’Alba. Mentre Andrea Ribaldone, ha presentato il territorio di Langhe -Roero – Monferrato, con la passione di chi ama quello che fa.
Il cooking show si è svolto a Palazzo Alfieri, così abbiamo avuto la possibilità di visitare, la casa natale del grande drammaturgo. Abbiamo anche scoperto che Vittorio oltre ad essere un grande viaggiatore e curioso della vita, era goloso di cioccolato. Inoltre dispensava ricette e consigli su dove gustarla. A questo proposito, ricordo che ai suoi tempi la cioccolata era ancora quasi solamente una bevanda ed era appannaggio solo delle classi sociali elevate.
In questa due giorni di prelibatezze, non poteva mancare poi una meravigliosa cena al Ristorante “Il Podestà” di Asti. Per questa cena, cucinata a 4 mani dagli chef Walter Ferretto e Luciano Tona Direttore Accademia Bocuse d’Or Italia, con un menu davvero straordinario.
Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba
Il giorno seguente, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dove abbiamo imparato a riconoscere i tartufi migliori con l’analisi sensoriale del Tuber magnatum Pico. E poi ci siamo lanciate all’acquisto sicuro. Infatti alla Fiera ogni tartufo è garantito, si può far valutare il prodotto acquistato dagli esperti presenti in fiera. Inoltre, se non è di ottima qualità, farlo cambiare. Una bella garanzia per chi non si sente esperto e vuole portare a casa un tartufo bianco d’Alba.
Ma la Fiera del Tartufo, non è solo tartufi, ma tutte le eccellenze di questo territorio straordinario: nocciole, formaggi, riso, salumi, vini eccellenti. Ma resta sempre “lui” il vero protagonista, quello che resta nel cuore e ti fa dire che l’anno prossimo tornerai sicuramente.
Il piatto
Il risotto che presento qui è stato il primo piatto della cena al ristorante “Il Podestà”, realizzato dallo chef Ferretto.
La ricetta l’ho trovata direttamente sul sito “Mangiare Bene” di Marina Malvezzi, anche lei presente alla cena. Ma ho aggiunto alcune cose che non sono presenti nella ricetta, ma erano sicuramente nel piatto, come le fave di cacao.
Se vi è piaciuto il riso Carnaroli, Castelmagno, topinambur, cacao e tartufo bianco d’Alba, potreste provare anche un classico della cucina piemontese: i tajarin (tagliolini) al tartufo bianco d’Alba.
Oppure un secondo piatto con il tartufo bianco: l’arista di Cinta senese con pera e tartufo.
Riso Carnaroli, Castelmagno, topinambur, cacao e tartufo bianco d’Alba
Ingredienti
- 240 g di riso Carnaroli
- 1 l di brodo vegetale con sedano carota, cipolla e castagne
- 120 g di polpa di castagne bollite
- 160 g di Castelmagno stagionato tritato
- 50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
- 50 g di burro
- 50 g di topinambur fritti
- 1 cucchiaio cacao amaro puro + acqua per una miscela da spruzzare sul piatto
- 4 fave di cacao tostate
- 25 g di Tartufo bianco d’Alba
Istruzioni
- Preparare un brodo con un litro di acqua, sedano, carota, cipolla e le castagne bucciate e private anche della pellicola interna. Far bollire il tutto circa 30 minuti, finché le castagne non sono morbide.
- Tostare il riso a secco per qualche minuto, in una casseruola con il fondo spesso, finché non profuma di pane appena sfornato.
- Unire il brodo bollente a poco a poco e far cuocere per 8 minuti.
- Aggiungere le castagne sbriciolate ed il Castelmagno tritato, proseguire la cottura per altri 4 minuti. Togliere dal fuoco e tenere coperto con un coperchio per 2 minuti, quindi mantecare con burro e Parmigiano e regolare di sale.
- Sbucciare il topinambur e tagliarlo a dadini 2×2 mm. Scaldare un pentolino con olio di semi di girasole. In un colino a maglie fini, sistemare i dadini di topinambur e inserire poi il colino nell’olio. caldo. Estrarlo quando il topinambur sarà leggermente dorato, facendo attenzione perché servono circa 30 secondi di cottura.
- Il cacao spray, probabilmente esisterà in commercio già pronto, ma è facile farlo in casa, basta avere uno spruzzino come quelli da giardinaggio, ed inserirvi un cucchiaio di cacao amaro ed un goccio d’acqua a creare una soluzione liquida ed amara da spruzzare sul piatto prima di versare il risotto.
- Se come me avete solo spruzzini da litro, difficilmente gestibili con le piccole quantità, potete usare questo altro metodo: intingere un pennello da cucina nella soluzione e fare gli schizzi sul piatto.
- Dopo aver fatto il decoro di cioccolato, impiattare il riso all’onda decorando la superficie con il Castelmagno tritato, i topinambur fritti, le fave di cacao tritate e lamelle di tartufo bianco.
Questo a grandi linee è stato il tour, ma oltre a me hanno partecipato:
Annarita Rossi – Il bosco di alici
Marta Calugi – La cucina spontanea
Bianca Berti – Tritabiscotti
Anna Calabrese – La cucina di Anisja
Gaia Innocenti – Profumo di mamma
Vittoria Traversa – La cucina piccolina
Ognuna di loro nei prossimi giorni pubblicherà un approfondimento su questa splendida esperienza.
Eccomi a fare il giro di tutti. Mi hai fatto voglia di rifare sto risotto che hai realizzato a meraviglia …io ormai senza tartufo purtroppo
Io l'ho già rifatto, proprio senza tartufo. Ma la mancanza si è sentita, anche se il risotto è davvero buonissimo.