
I Marshmallows, sono dolcetti americani che piacciono ai bambini arrostiti sul fuoco. Per generazioni di americani, sono il dolce simbolo del campeggio estivo, infilzati su uno stecco e arrostiti sul falò.
Non sono dolci di mio gusto, ma i miei ragazzi li amano pazzamente. Sono madre di 2 adolescenti e ogni tanto li gratifico con questi dolcetti. Questa non è una preparazione facile da fare in casa, ma con un po’ di manualità e un buon termometro da pasticceria.
La ricetta l’abbiamo trovata in un vecchissimo libro di pasticceria che si chiama “Confetteria” che faceva parte dei manuali “Cucinare meglio” editi da Mondadori nel 1983 e l’abbiamo seguita alla lettera.
Marshmallows, le origini
Il nome marshmallow nasce dalla combinazione delle parole inglesi marsh, acquitrino, e mallow, malva. Questa pianta nasce proprio in terreni che costeggiano acque stagnanti. La sua radice era usata nell’antico Egitto per creare dei dolci da offrire alle divinità, ai nobili e ai faraoni.
Furono gli Egizi a creare il primo marshmallow, mettendo insieme linfa di malva, miele e cereali, cotti in forno e credevano che il mix potesse curare dolori e mal di gola. Tra i sostenitori di questa teoria c’era anche Ippocrate. In Francia, durante l’Ottocento, l’uso della pianta di malva cambiò. Da medicinale divenne l’ingrediente per creare gustosi dolcetti. Si scoprì, che cuocendo e montando la linfa di malva con degli albumi e sciroppo di mais, si riusciva ad ottenere una pasta modellabile.
Nacquero così in Francia i marshmallow, chiamati allora Pâte de Guimauve. In seguito, per creare una preparazione più stabile, i produttori di caramelle francesi rimpiazzarono la linfa di malva con della gelatina.
Nel 1948 Alex Doumak industrializzò il processo di lavorazione dei marshmallow, che è quello usato ancora oggi. Gli ingredienti del marshmallow sono estrusi, mixati creando un grande tubo di impasto, poi tagliati e impacchettati. Così negli Stati Uniti, trovano il successo. Oggi hanno anche una capitale, Ligonier in Indiana
I moderni marshmallow sono fatti con zucchero, acqua, aria e un agente montante, solitamente una proteina in forma di gelatina.
Se anche voi amate i marshmallows, provate altri dolcetti american davvero golosi: i fudge.

Marshmallow
Ingredienti
- 500 g di zucchero crisallizzato
- 350 ml di acqua
- 1 cucchiaio di glucosio
- 30 g di gelatina in polvere
- 2 cucchiai di acqua di fiori d'arancio
- 2 albumi montati a neve ferma
- q.b. di zucchero a velo setacciato
- q.b. amido di mais setacciato
- q.b. di olio extra vergine di oliva per unger la teglia
Istruzioni
- Per prima cosa mettere la gelatina a mollo in 150 ml di acqua e con l’acqua di fiori d’arancio per 10/15 minuti e farla sciogliere piano piano sopra un tegamino di acqua bollente.
- In una bastardella, far sciogliere il glucosio in 200 ml di acqua a fuoco moderato, mescolando continuamente, poi portare lo sciroppo ad ebollizione senza più mescolare, alzare il fuoco e cuocere fino a 127° C, fino alla consistenza di grand boulé.
- Mescolare lo sciroppo con la gelatina sciolta e sbattendo continuamente con la frusta, versare a poco a poco sopra gli albumi.
- Versare lo sciroppo a filo sottile sul lato del contenitore. Continuare a sbattere finché il composto diverrà una massa densa, bianca e opaca, che manterrà la forma.
- Ungere d’olio una teglia cm 30 x 20 cm e polverizzarla con zucchero a velo e maizena mescolati in parti uguali.
- Versare il composto nella teglia, appiattirlo e lisciarlo con la spatola metallica.
- Lasciarlo rassodare per parecchie ore, meglio tutta la notte.
- Per sformare i marshmallow, passare il coltello sul bordo della teglia.
- Cospargere di zucchero a velo un piano di lavoro e sformarvi il marshmallow.
- Coprirlo con uno spesso strato di zucchero a velo e lasciarlo riposare almeno 1 ora, in modo che il dolce asciughi e lo zucchero formi una crosticina.
- Tagliarlo a cubetti regolari con un coltello unto d’olio e passare i bordi dei cubetti nello zucchero a velo e amido di mais, per evitare che sia appiccichino tra di loro.
- Far asciugare per qualche ora su una griglia.
- Si conservano per 2 settimane in un recipiente a chiusura ermetica rivestito di carta forno. Si consumano così oppure infilzati su uno spiedino e bruciacchiatisu una fiamma viva (meglio del caminetto).
- Si consumano così oppure infilzati su uno spiedino e bruciacchiati su una fiamma viva (meglio del caminetto).
Note

fortissimi, brava, un abbraccio SILVIA
Grazie Silvia, un bacione SMACK!
WOW, sicuramente impegnativa per l'attenzione alle temperature, ma vuoi mettere la soddisfazione? 😉
Si effettivamente è di soddisfazione questo dolcetto … per me più a farlo che a mangiarlo!!!
Ma sei un mito…questa me la segno subitissimo, è davvero una soddisfazione poterli fare in casa!
THANKS! e buona domenica! Roby
Ciao Roberta, un bacione e buona domenica anche a te!