Spaghetti alla “Baronessa”, a modo mio

Spaghetti alla "Baronessa", a modo mio

Gli spaghetti alla Baronessa, sono un piatto che mi ricorda vacanze meravigliose all’Isola del Giglio. Una piccola isola dell’Arcipelago Toscano che amo da quando ero bambina.

Quest’anno finalmente ci sono tornata! La Concordia è stata rimossa e finalmente l’isola è tornata quella di prima. Da quando ero piccola, tutti gli anni vado al Giglio, anche per un giorno solo! Adoro quest’isola, il suo mare, i suoi scorci e non posso fare a meno di andarci. Questo ovviamente fino al 13 gennaio 2012. Dopo la tragedia, non ho voluto vedere con i miei occhi lo scempio generato da quel mostro. Quindi ho atteso fino adesso e poi ci sono tornata. Solo allora mi sono resa conto di quanto mi era mancata questa piccola isola!

Ci sono andata con alcune amiche che non conoscevano questo piccolo gioiello del Tirreno, le ho portate in alcuni posti bellissimi e poi a pranzo alla Trattoria “Da Ruggero”, dove vado da quando ero bambina. Infatti oggi deve essere gestita addirittura dai nipoti del fondatore, ma ci si mangia sempre bene, piatti semplici e saporiti, pesce sempre fresco.

Nel mio cuore, “Da Ruggero”, è il posto dove si mangia la “Baronessa”, il loro piatto più famoso e che faccio spesso anche a casa. Un piatto semplice e veloce che non mi stanca mai, pronto in pochi minuti. Naturalmente visto che lo faccio da tantissimi anni, ci sono le mie piccole modifiche.

Aggiornamento dell’estate 2021

Questo aggiornamento, a testimonianza che il blog è un contatto diretto con il pubblico. Alcuni giorni fa è arrivato un commento sul blog di Tiziano, figlio del titolare della trattoria. Vi riporto direttamente la sua testimonianza.

Il commento di Tiziano

“Ciao, sono Tiziano, figlio di Ruggero Mariuz dell’omonima “Trattoria Cucina Casalinga” dell’isola del Giglio, ora non più della famiglia Mariuz. Breve cenno storico degli Spaghetti alla Baronessa. Verso la fine degli anni ’60 il Giglio era frequentato da un Barone, tale Renzo Avanzo, romano, allora direttore della Technicolor che fece conoscere il Giglio a molte star del cinema, come Audrey Hepburn, Brigitte Bardot, Roger Vadim, Alain Delon, Annie Girardot, Gianmaria Volontè, il quale essendo assiduo frequentatore della trattoria diventò ben presto amico dei miei genitori e ogni tanto chiedeva alla mia mamma di fargli gli spaghetti come si usava a Roma, detti alla Checca, conditi con pomodoro e mozzarella a dadini, basilico, olio e sale. Un giorno la mia mamma, alla quale non piaceva la mozzarella propose al Barone di sostituire la mozzarella con del tonno messo sott’olio da lei, “Renzino” accettò e completò la salsa con maggiorana, olio, sale e peperoncino. Dopo degustati gli spaghetti il barone esclamò: ottima idea signora Eva, buonissimi, da domani questi saranno gli “Spaghetti alla Baronessa”.
Quindi ricapitolando, spaghetti più fini, ideali spaghettini De Cecco, pomodoro San Marzano maturo, tonno di buona qualità che non si taglia con un grissino, basilico da spezzettare rigorosamente con le mani, “mariuana” come chiamano al Giglio la maggiorana, olio evo, sale e la “medicina” per Ruggero il peperoncino. Buon appetito!”

Spaghetti alla "Baronessa", a modo mio

Spaghetti alla Baronessa

Sabrina Fattorini
5 from 2 votes
Portata Primi piatti
Cucina Italiana
Porzioni 4 persone

Ingredienti
  

  • 320 g di spaghetti
  • 16 pomodorini ciliegini o 4 pomodori San Marzano
  • 80 g di tonno sott’olio sgocciolato o tonno al naturale per chi è a dieta
  • 1 ciuffo di basilico
  • q.b. di pepe o peperoncino
  • alcuni cucchiai di olio extra vergine di oliva
  • 1 cipollotto la ricetta originale non lo prevede
  • alcune foglioline di maggiorana che non trovo mai e quindi la sostituisco con foglie di basilico

Istruzioni
 

  • Cuocere gli spaghetti al dente e condirli con tutti gli ingredienti a crudo.
  • Tagliare i pomodori a pezzettini e spezzare il basilico con le mani, spezzettare grossolanamente il tonno, affettare il cipollotto e mescolare tutti gli ingredienti freddi alla pasta calda e servire subito.
Spaghetti alla "Baronessa", a modo mio

Se avete amato gli Spaghetti alla “Baronessa”, a modo mio, vi potrebbero piacere anche gli spaghetti con le melanzane grigliate oppure quelli con i peperoni arrostiti.

13 commenti su “Spaghetti alla “Baronessa”, a modo mio”

  1. Eccomi tornato a Roma dove vedo tante tue nuove ricette. Mai sentito parlare di spaghetti alla baronessa, ma devono essere buonissimi. Io magari eviterei di metterci il cipollotto (con le cipolle vado poco d'accordo), però ho tanta maggiorana in un vaso e ne userei in abbondanza. Ciaoooo

  2. Architettando in cucina

    Bentornato Andrea, questa è una ricetta facilissima ed è buonissima in tutte le versioni!!! Magari ne farai una tutta tua!!! Un abbraccio!!! 🙂

  3. Ciao chi scrive è un gigliese della lombardia confermo tutto ciò che hai scritto e in questo periodo è un piatto frequente che faccio, credo che la proverò col cipollotto grazie. Un saluto e w la mia isola.

  4. Architettando in cucina

    Ciao, grazie mille dell'aggiornamento! E' sempre un po' complicato raccontare i piatti della nostra infanzia, sono felice di non aver scritto cose strampalate sull'onda del ricordo! Assolutamente w il Giglio!

  5. Ciao, sono Tiziano, figlio di Ruggero Mariuz dell’omonima “Trattoria Cucina Casalinga” dell’isola del Giglio, ora non più della famiglia Mariuz. Breve cenno storico degli Spaghetti alla Baronessa. Verso la fine degli anni ’60 il Giglio era frequentato da un Barone, tale Renzo Avanzo, romano, allora direttore della Technicolor che fece conoscere il Giglio a molte star del cinema, come Audrey Hepburn, Brigitte Bardot, Roger Vadim, Alain Delon, Annie Girardot, Gianmaria Volontè, il quale essendo assiduo frequentatore della trattoria diventò ben presto amico dei miei genitori e ogni tanto chiedeva alla mia mamma di fargli gli spaghetti come si usava a Roma, detti alla Checca, conditi con pomodoro e mozzarella a dadini, basilico, olio e sale. Un giorno la mia mamma, alla quale non piaceva la mozzarella propose al Barone di sostituire la mozzarella con del tonno messo sott’olio da lei, “Renzino” accettò e completò la salsa con maggiorana, olio, sale e peperoncino. Dopo degustati gli spaghetti il barone esclamò: ottima idea signora Eva, buonissimi, da domani questi saranno gli “Spaghetti alla Baronessa”.
    Quindi ricapitolando, spaghetti più fini, ideali spaghettini De Cecco, pomodoro San Marzano maturo, tonno di buona qualità che non si taglia con un grissino, basilico da spezzettare rigorosamente con le mani, “mariuana” come chiamano al Giglio la maggiorana, olio evo, sale e la “medicina” per Ruggero il peperoncino. Buon appetito!

  6. 5 stars
    Ciao – I visited Giglio in 1990 and never forgot the Spaghetti alla Baronessa. I’m making it this Friday for friends.

    I will try adding the onion from your slightly modified recipe.

    (Sorry for the English posting – my Italian language skills are rusty.)

    1. Thanks Tim for your comment.
      I am happy that Isola del Giglio is a beautiful memory for you and that you still cook spaghetti alla Baronessa after all these years.
      For English it is not a problem, but you will forgive me if there are mistakes.
      Thank you for your contribution! And keep following me!

  7. 5 stars
    J’adore les spaghetti Baronessa (je suis en train de m’en préparer) et chaque fois que j’en mange, je me vois au port, à Giglio ! J’y suis allée pour la 1ère fois en 1971, c’est une histoire d’amour qui dure depuis plus de 50 ans ! Isola del Giglio… un mare di differenza 💖🤩🥰

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