Oggi è la giornata de gli gnudi per il Calendario del Cibo Italiano, dei quali sono l’ambasciatrice. Troverete sul sito dell’AIFB (Associazione Italiana Food Blogger) la storia di questo piatto.
Gli gnudi, sono un piatto della tradizione toscana, molto semplici e gustosi: il loro nome si deve al fatto di essere “nudi”, cioè fatti dal ripieno dei ravioli, senza pasta.
Si presentano come delle palline di ricotta e spinaci, condite essenzialmente con burro e salvia oppure gratinate con besciamella e formaggi.
Sono facili da fare, ma non si conservano, pertanto vanno preparati e cotti subito.
Sul sito AIFB, ho pubblicato la ricetta dell’Artusi, qui invece vi darò la mia ricetta, che è una mia interpretazione della ricetta del mitico Pellegrino, con un condimento di stagione: il tartufo marzolino.
Rispetto alla ricetta codificata dall’Artusi, ho cercato di ridurre al minimo le possibilità di non riuscita, che consistono nell’eventuale sfaldamento dello gnudo in acqua quando bolle. Questa caratteristica è fondamentale, ma lo gnudo deve restare morbidissimo. Quindi la mia ricetta, più che nuovi ingredienti o proporzioni, è una serie di piccoli trucchi per mantenere consistenza in cottura e morbidezza all’assaggio.
Se vi sono piaciuti gli gnudi per il Calendario del Cibo Italiano, provate anche i tortelli maremmani, altra straordinaria ricetta toscana da provare! I tortelli maremmani, sono praticamente la versione “vestita” degli gnudi, nel senso che il ripieno del tortello è praticamente lo stesso impasto dello gnudo.
Il tartufo marzolino
Meno conosciuto del Tartufo Bianco pregiato, il tartufo bianchetto è una specie diffusa in tutta la penisola italiana e il suo periodo di raccolta va da Gennaio ad Aprile. Il nome stesso Bianchetto evoca una parentela con il pregiato Tartufo Bianco con il quale però condivide solo una vaga somiglianza nell’aspetto. Infatti, ha una forma globosa e liscia con tonalità che possono andare dal bianco al bruno mentre le dimensioni sono più contenute e le venature interne sono più grossolane rispetto al Tartufo Bianco. Meno pregiato ma non meno saporito il Tartufo Bianchetto o Marzuolo, o Marzolino come lo chiamiamo in Toscana, con il suo aroma intenso può regalare sapori inimitabili.
Gnudi al tartufo
Ingredienti
- 300 g ricotta freschissima di pecora
- 50 di di parmigiano reggiano grattugiato
- 2 uova medie
- 500 g di spinaci freschi
- 1 spicchio d'aglio rosa
- 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva toscano
- 1 pizzico di sale
- q.b. di noce moscata grattugiata
- q.b. di zenzero fresco o in polvere
- q.b. di pepe nero appena macinato
- q.b farina 00
- 80 g di burro salato
- 1 Tartufo marzolino di almeno 15-20 g
Istruzioni
- La prima cosa da fare è scolare la ricotta, lasciandola sopra ad un colino a maglie sottili con sotto un contenitore per la raccolta del liquido. Tenere tutto in frigo per almeno 4/5 ore, meglio tutta la notte.
- Lavare accuratamente gli spinaci togliendo le coste e metterli in una pentola solo con l'acqua che resta sulle foglie dopo il lavaggio e farli cuocere alcuni minuti. Far raffreddare gli spinaci nella pentola, strizzarli accuratamente e tritarli con il coltello.
- Intanto scaldare l'olio extra vergine di oliva in una padella con l'aglio, facendo attenzione che non si scurisca, toglierlo e saltarci gli spinaci fino a che non si saranno asciugati, salare leggermente. Lasciar raffreddare.
- In una ciotola, unire la ricotta scolata, il parmigiano grattugiato, gli spinaci, il pepe appena macinato, una bella grattata abbondante di noce moscata, 1/4 di cucchiaino di zenzero in polvere, un pizzico di sale e mescolare tutto accuratamente.
- In un piatto adagiare un bel po' di farina ed appoggiarci un po' di impasto, rotolandolo nella farina fino a realizzare delle palline di circa 3 cm di diametro. Man mano che gli gnudi vengono formati appoggiarli su un piatto leggermente infarinato. Far riposare gli gnudi per almeno mezz'ora, in frigo.
- Estrarli e rotolarli nuovamente nella farina, eliminando quella in eccesso.
- Intanto mettere a bollire l'acqua in una casseruola bassa e larga. Appena arriva all'ebollizione e calare gli gnudi pochi alla volta e appena vengono a galla scolarli con un mestolo forato e metterli nel piatto di portata.
- In un pentolino fondere il burro da versare direttamente sugli gnudi cotti, affettare sopra il tartufo e servire subito.
Brava Sabrina, del tartufo sono goloso anch'io e questa ricettina s'ha da provare presto presto!
Anche senza la pasta è un piatto che ha una sua identità ed un gusto pieno.
Il tartufo gli conferisce ancora più sprint.
Fabio
Non amo molto il tartufo, ma questa versione è da provare sicuramente!! 😉
Un piatto semplice reso regale….adoro il tartufo questa ricetta sa da fare
Ciao Fabio, è una ricetta facile, ma molto gustosa!!! La classica per fare un figurone con poca fatica!!!
Ciao Fabio, è una ricetta che ha il suo perché!!! Il tartufo di cui io sono davvero golosa, per me la rende super!!! Da fare e rifare!!! Un abbraccio anche ad Anna Lu!!!
Ciao Nicol, allora provala e fammi sapere!!! Se risulta convincente per te che non ami il tartufo, ho fatto bingo!!!Un bacione!!!
Ciao Donatella, effettivamente gli gnudi sono un piatto semplice che il tartufo nobilita, ma diventano talmente golosi che devi aumentare le dosi!!!
Che bella presentazione sia quella tradizionale sul calendario, sia questa innovativa! Peccato non possa replicarla per la scarsa possibilità di reperire il tartufo! Vengo a mangiarli da te 🙂
Che bella presentazione sia quella tradizionale sul calendario, sia questa innovativa! Peccato non possa replicarla per la scarsa possibilità di reperire il tartufo! Vengo a mangiarli da te 🙂
Allora Cristina, quando passi dalla Toscana, sei invitata a mangiare gli gnudi a casa mia!!! Baci!!!
Trovo gli gnudi un piatto veramente goloso, con l'aggiunta del tartufo lo sono ancora di più!
Concordo in pieno! Golosità pura!!!