Il Bonet alle nocciole per il Calendario del Cibo Italiano, dell’AIFB, che proprio oggi celebra il tipico budino piemontese al cioccolato ed amaretti, del quale sono ambasciatrice. Così troverete nel sito AIFB il mio articolo con la ricetta tradizionale ed alcune fonti storiche, mentre qui replicherò con la variante alle nocciole.
Cresciuta a “latte alla portoghese”
Ero un po’ preoccupata per questo dolce, perché quando ero una ragazzina sono cresciuta con il mito del famoso “latte alla portoghese di Graziella”. Era un dolce buonissimo, ne potevo mangiare a valanga e non mi stancava mai. Dolce quanto bastava e soprattutto sempre liscio e vellutato. Ma, c’è sempre un ma, nelle cose buone! Mia madre non lo sapeva fare, così come non sapeva fare nessun dolce. Non era uno di quelli che potevi comprare nelle pasticcierie, così si mangiava solo quando lo faceva Graziella.
Quando da grande ho pensato di imparare a farlo, ho dovuto lottare contro i mulini a vento solo per capire le dosi della ricetta, perché la signora lo faceva un po’ ad occhio. Non parliamo della cottura, che Graziella faceva nel forno del pane, pertanto a casa difficilmente replicabile. Poi all’università scoprii il “caffè in forchetta”, ma non mi sembrò così buono e soprattutto non era mai liscio, ma sempre pieno di bolle. Evidentemente la collega che me lo ha fatto conoscere, non sapeva cuocerlo bene.
Bonet? Mai fatto prima!
Pertanto alla luce di queste esperienze, anche il bonet mi sembrava poco fattibile. ma poi ho trovato subito, un sacco di ricette e mi sono rilassata. Questa è stata la prima volta che ho fatto il bonet e mi è venuto subito bene, liscio, morbido e molto gustoso.
Intanto il “Bonet alle nocciole” che è una variante del bonet bianco o alla Monferrina, la versione più antica di questo dolce. Quella invece più conosciuta e che si può gustare in tutte le trattorie tipiche piemontesi è una versione più tarda, nata quando dalle colonie cominciarono ad arrivare il cacao ed il rum. Questa ricetta è quella più legata al territorio, ricco di mandorli e noccioli e molto più delicata.
Quest’anno grazie al Calendario del Cibo Italiano, indetto dall’AIFB mi sono divertita a declinare alcuni piatti della tradizione italiana, ma fin qui, solo piatti della tradizione toscana, sui quali mi sentivo ferrata. Poi ho visto il bonet ed ho deciso di cimentarmi.
Vista la facilità di realizzazione sperimentata con il Bonet alle nocciole per il Calendario del Cibo Italiano, mi sono lanciata ed ho provato anche “latte alla portoghese” e “caffè in forchetta“. Provateli anche voi, sono due dessert buonissimi!
Il Bonet alle nocciole
Ingredienti
per il bonet
- 1/2 l di latte fresco
- 5 uova
- 100 g di zucchero
- 50 g di amaretti
- 100 g di nocciole tostate
- 3 cucchiai di caffè ristretto o 3 cucchiai di rum o entrambi secondo il vostro gusto
per il caramello
- 200 g di zucchero
- 50 g di acqua
per decorare e accompagnare
- 10 amaretti
- q.b di rum o caffè ristretto
Istruzioni
Per il caramello
- In una casseruola, far cuocere a fiamma bassa lo zucchero con l'acqua fino a renderlo caramello bruno, senza mescolarlo. Colare il caramello nello stampo da budino o in stampini monodose e lasciarlo solidificare.
Per il bonet
- Portare il latte all'ebollizione, dopo di che spegnerlo e lasciarlo intiepidire. Intanto passare al mixer gli amaretti per ridurli in polvere finissima e trasferirli in una ciotola. Frullare le nocciole con lo zucchero fino a ridurle in farina, facendo attenzione a non scaldarle, per evitare che rilascino l'olio. Unire le nocciole agli amaretti, poi sbattere a parte le uova ed aggiungerle alle polveri, mescolando tutto con la frusta senza incorporare aria. Aggiungere quindi il latte caldo piano piano, e il rum o il caffè (o entrambi) mescolare bene e versare poi il composto nello stampo precedentemente rivestito di caramello. Cuocere in forno a bagno maria per 30 minuti, in forno preriscaldato a 180°, se si tratta di stampini monodose altrimenti per lo stampo intero 40 minuti. Trascorso questo tempo controllare la cottura con la lama di un coltello, che deve risultare asciutta quando il dolce è pronto.
Per servirlo
- A cottura ultimata togliere il bonet dal bagno maria e farlo raffreddare a temperatura ambiente. Trasferirlo poi in frigo per 2/3 ore. Prima di servirlo, sformare il dolce su un piatto da portata ed accompagnarlo a piacere con un goccio di rum o con del caffè ristretto, decorando con un amaretto intero o sbriciolato.
ecco gia che ci sono gli amaretti io sono a posto 🙂 buonissimo
Buongiorno,
Adoro i budini ma non mi riesce mai bene il caramello che rimane per la maggior parte attaccato allo stampo. Ho provato a farlo con acqua, senza acqua, nello stampo, in un pentolino ma il problema rimane. Qualche suggerimento? Grazie mc
Ciao Mariachiara, ci sono poche regole per fare un caramello perfetto. Segui le dosi e le indicazioni di questa ricetta. Pentolino piccolo con fondo spesso, fiamma bassa, zucchero ben livellato, aggiungere acqua bagnando tutto lo zucchero, non mescolare e resta a controllare l’evoluzione dello zucchero che diventa caramello. Spegni la fiamma quando è color nocciola, non farlo scurire troppo. Poi man man che lo fai sarà sempre più facile! Fammi sapere! Un abbraccio!
E' davvero un dolce fantastico!!! Da fare e rifare!!!
Oltre agli amaretti anche le nocciole, chissà che bontà. Complimenti per questa versione!
Buona Giornata Nazionale del Bonet 😉
Ho già fatto e rifatto questa tua ricetta… Ogni volta è un successo e tutti lo gradiscono molto di più del Bunet classico con il cacao…
Ciao Carla, anch’io amo questo dolce tantissimo e portarlo in tavola regala sempre grandi soddisfazioni. Grazie per aver condiviso il tuo apprezzamento! Un abbraccio!
Effettivamente tra la ricetta tradizionale e questa alle nocciole, non so più cosa scegliere!!!
Una perfetta rappresentazione di questo dolce tradizionale!
In effetti anche questo è figlio della tradizione e del territorio piemontese.